Il Consiglio dei ministri, con una decisione a sorpresa, ha approvato, nella seduta del 30 giugno 2016, un decreto legge che prevede l’ennesimo slittamento dell’avvio del Processo amministrativo telematico (PAT).
Il debutto del Processo amministrativo digitale, previsto per il 1° luglio 2016, è stato infatti spostato di sei mesi e si avrà solo a partire dal 1° gennaio 2017.
Il Decreto legge in oggetto, n. 117 del 30 giugno 2016, è stato prontamente pubblicato, nella stessa serata, sulla Gazzetta Ufficiale, con previsione di entrata in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione.
Nel comunicato stampa di fine seduta, il Cdm ha precisato che il provvedimento si sarebbe reso necessario “per garantire la continuità del processo amministrativo.
Viene quindi spiegato che, “per l’operatività della modalità telematica” e per evitare “disservizi” con particolare riferimento alla materia dell’autentica di attestazione di conformità all’originale cartaceo delle copie informatiche depositate telematicamente, si imporrebbe l’adeguamento di alcune norme del Codice del processo amministrativo (CPA) e delle relative norme di attuazione.
E’ stato ritenuto opportuno, altresì, stante la grande novità del PAT medesimo, “un prolungamento del periodo di sperimentazione, che consenta di meglio testarne le criticità, assicurandone un avvio ordinato e funzionale”.
Il Decreto, composto da due articoli, dispone, in primo luogo, la proroga di sei mesi della decorrenza dell’obbligo della sottoscrizione con firma digitale di tutti gli atti e provvedimenti del giudice, dei suoi ausiliari, del personale degli uffici giudiziari e delle parti (articolo 1, comma 1).
Inoltre, viene previsto che il periodo di sperimentazione del sistema si svolga fino alla data del 31 dicembre 2016 (articolo 1, comma 2).
Al Processo amministrativo telematico viene conseguentemente dato avvio a partire dalla data del 1° gennaio 2017 (articolo 2).
Il Decreto legge n. 117/2016 dovrà ora essere convertito in legge dalle due Camere.
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