Lo schema di disegno di legge delega recante la riforma e il riordino delle procedure concorsuali, messo a punto dalla Commissione istituita presso il Ministero della Giustizia, presieduta da Renato Rordorf, ha ottenuto il benestare dei commercialisti .
Il contenuto del provvedimento è stato, infatti, oggetto di analisi nel corso di un'audizione tenuta dalla stessa Commissione, che e stata giudicata dalla categoria “molto positiva e costruttiva”.
Lo schema del Ddl elaborato dalla Commissione ministeriale incide sull’attività dei professionisti che svolgono funzioni nelle vicende relative alle crisi di impresa.
All'apprezzamento per “il grande lavoro, svolto e concluso in tempi rapidi, con il quale si affrontano gli aspetti salienti delle procedure concorsuali e si colmano alcune importanti carenze dell’attuale disciplina”, i commercialisti hanno, comunque, fatto seguire la richiesta “di non trascurare la bontà di istituti e di funzioni tipici del nostro ordinamento che fino ad oggi hanno rappresentato garanzia per il sistema economico e per il funzionamento delle imprese, in virtù di precipui obblighi e doveri imposti ex lege anche a tutela dei creditori”.
Dal presidente Longobardi arriva, poi, anche l'invito a “non stravolgere l’attuale sistema di amministrazione e controllo, perché già oggi esistono meccanismi e norme che consentono di far emergere tempestivamente le situazioni in cui non è più garantita la continuità dell’impresa”.
Un cauto giudizio positivo è stato espresso anche sulla procedura di allerta descritta nel provvedimento per agevolare l'emersione della crisi d'impresa. Alcune riserve sono state espresse solo riguardo al funzionamento dell’istituto in relazione ai compiti e ai doveri che, attualmente, il legislatore attribuisce agli organi di controllo.
La proposta descritta nello schema di disegno di legge delega è quella di introdurre procedure di allerta e mediazione, di natura non giudiziale, finalizzate a incentivare l'emersione anticipata della crisi e ad agevolare lo svolgimento di negoziati assistiti tra debitore e creditori.
Ad una apposita sezione specializzata degli Organismi di composizione della crisi verrà attribuita la competenza al riguardo. Spetterà, invece, agli organi di controllo societari, al revisore contabile e alle società di revisione, l'obbligo di avvisare immediatamente l'organo amministrativo della società dell'esistenza di fondati indizi della crisi e, in caso di omessa o inadeguata risposta, di informare direttamente il competente organismo di composizione della crisi.
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