Primo rapporto AIGA sull’ordinamento giudiziario: la riforma non prende il via
Pubblicato il 07 marzo 2015
Di seguito, alcune brevi considerazioni su quanto è emerso dal
primo rapporto dell'Associazione italiana giovani avvocati (AIGA) presentato ad Ancona il 6 marzo 2015, circa l’andamento e
l’efficienza del nostro ordinamento giudiziario, anche alla luce
dell’introduzione del processo telematico.
Per quanto riguarda
l’adeguatezza degli spazi riservati allo svolgimento delle
udienze, oltre il 55% degli intervistati li ritiene
insufficienti, con percentuale che sale quasi all’80% nel sud Italia.
Si sottolinea tra l’altro (e ciò, soprattutto nel centro), la frequente prassi di svolgere le udienze direttamente nelle stanze dei giudici, per carenza di apposite aule, con conseguente intasamento dei corridoi.
Allo stesso modo, oltre il 55% degli intervistati, reputa
insufficienti gli spazi riservati alle cancellerie, con percentuale che sale oltre il 60% nel sud.
Si rileva inoltre una
carenza di personale amministrativo presso i Tribunali, nonché,
del numero di magistrati in relazione alle cause iscritte a ruolo (così come dichiarato dall’80-90% intervistati), questa volta, con percentuale più elevata nel nord e, soprattutto, nel centro, dove tocca persino il 100%.
Altra importante considerazione, riguarda la tanto attesa accelerazione delle tempistiche, a seguito della introduzione e diffusione del
processo telematico.
Ma i dati emersi non mostrano, purtroppo, un quadro eccessivamente favorevole, posto che oltre il 40% degli intervistati ha dichiarato, ad esempio, come
i tempi necessari agli adempimenti di cancelleria (notificazioni, richiesta e rilascio copie, provvedimenti, formule, ecc.) siano addirittura
aumentati.
La
verbalizzazione telematica delle udienze, infine,
non è ancora molto diffusa (alcuni giudici verbalizzano a mano, su cartaceo) e soprattutto, laddove in atto, si ritiene che abbia piuttosto
rallentato i tempi necessari (quasi il 35% degli intervistati).