Prescrizione: dal CNF la richiesta di rinvio

Pubblicato il 31 ottobre 2019

Dal Consiglio Nazionale Forense arriva la richiesta di rinvio dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni in tema di prescrizione.

Questo, “per il periodo necessario a effettuare un monitoraggio appropriato sulla effettiva riduzione dei tempi del processo, non appena sarà approvata la riforma penale, mantenendo inalterate le garanzie processuali per l’imputato”.

Invito rivolto al Guardasigilli

E’ quanto si apprende da una nota pubblicata ieri, 30 ottobre, sul sito istituzionale del CNF.

L’invito allo slittamento sarebbe contenuto in uno scritto a firma del presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, fatto pervenire da quest’ultimo al Guardasigilli, Alfonso Bonafede.

Terminato il periodo di verifica – viene precisato – “la politica potrà valutare a ragion veduta le modalità di applicazione, o meno, di un nuovo regime della prescrizione”.

Mascherin (CNF): cittadino non sia imputato a vita

Secondo Mascherin, le lungaggini dei processi penali dipendono da diverse cause, in parte procedurali e in parte legate a investimenti in strutture e personale.

Il tema della prescrizione e tutte le criticità connesse, in detto contesto, sono indissolubilmente legate alla durata del processo e più il processo avrà durata ragionevole “meno rilevante sarà il tema della prescrizione”.

La priorità, in ogni caso, è quella di evitare che il cittadino possa essere “imputato a vita”.

Sono questi i motivi che hanno spinto il CNF a giungere alla conclusione dell’opportunità di formulare la proposta di congelamento della norma sulla prescrizione.

Avvocati in favore dello slittamento

Anche il Consiglio Nazionale Forense ha deciso, quindi, di esporsi sulla delicata questione della prescrizione, chiedendo espressamente al Guardasigilli lo slittamento dell’entrata in vigore della relativa riforma.

Opportunità di slittamento, questa, sicuramente auspicata da tutte le anime dell’Avvocatura, compresi Organismo Congressuale Forense, Unione delle Camere penali italiane, Associazione Nazionale Forense che, contrari alla riforma, hanno da poco terminato le iniziative di sciopero indette proprio al fine di scongiurare che dal 1° gennaio 2020 le modifiche alla disciplina della prescrizione, per come contenute nella cosiddetta legge “anticorruzione” (n. 3/2019), diventino operative.

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