Primi commenti dell’Avvocatura sulla soluzione al nodo prescrizione prospettata nell’ultimo vertice di maggioranza e con cui si è proposto lo stop della decorrenza dei termini solo per le sentenze di condanna.
Alcune considerazioni sono giunte, in primo luogo, dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, per come riportate in una nota datata 10 gennaio 2020, immediatamente pubblicata sul sito del CNF.
Mascherin, dopo aver precisato di non avere “fonti ufficiali dal governo che ci permettono di capire con esattezza quale sia l’esito del vertice di ieri sul tema della prescrizione”, ha sottolineato come, a suo dire, un eventuale intervento che distingua la posizione di chi è assolto da chi è condannato non affronterebbe il tema di fondo del pericolo di un processo senza fine, conseguente all’abrogazione della prescrizione.
Posta questa considerazione, il rappresentante del CNF ha ribadito la necessità e l’urgenza di riconvocare - per come del resto garantito, a dicembre, dallo stesso Guardasigilli, Alfonso Bonafede - il tavolo di lavoro con avvocati e magistrati “per un confronto sulla riforma penale, prima che si giunga all’approdo di un testo in Consiglio dei ministri”.
Non è tardato neanche il commento dell’Associazione Nazionale Forense che, a mezzo del proprio segretario generale, Luigi Pansini, ha sottolineato la propria contrarietà rispetto “ai pasticci e alle proposte di queste ultime ore per metterci una toppa peggiore del male”.
Ribadita, dall’ANF, anche l'avversione alla “pseudo riforma Bonafede”: “le nuove norme in materia di prescrizione in vigore dall’inizio dell’anno vanno semplicemente abrogate”.
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