Predisporre un modello organizzativo di antiriciclaggio può salvare dalle contestazioni
Pubblicato il 18 aprile 2011
Tutti gli ordini professionali dei soggetti interessati dalla normativa antiriciclaggio stanno predisponendo linee guida od istruzioni da diramare ai singoli professionisti perchè adottino nel proprio studio un modello organizzativo idoneo a prevenire eventuali contestazioni dei verificatori. E' noto, infatti, che la Guardia di Finanza eseguirà nel 2011 una serie di controlli diretti agli obblighi antiriciclaggio.
Un buon modello organizzativo si deve basare sulla verifica della controparte e sulla predisposizione del fascicolo della clientela. A tale scopo il Cndcec emanerà una circolare riguardante il tema dell'invio delle operazioni sospette all'Uif.
Ma anche il Corniglio nazionale del notariato ed il Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro stanno esercitando un ruolo importante sulla segnalazione delle operazioni sospette, raccogliendo quelle inviate dai propri iscritti ed inoltrandole anonimamente all'Uif.
Una volta sorta la contestazione con conseguente comminazione della sanzione, il trasgressore ed il coobbligato hanno la possibilità di far sentire la propria voce.
Nel caso di contestazione immediata è consentito far inserire nel verbale proprie osservazioni; se invece viene notificato un verbale, nei successivi 30 giorni è possibile presentare una memoria difensiva per indicare tutti gli elementi utili a valutare la situazione reale. Ciò però non sospende i termini (60 giorni) per il pagamento della sanzione in misura ridotta.
In ogni caso il Mef, se ritiene legittimo l'accertamento, emette ordinanza motivata con cui emana la sanzione ed ingiunge il pagamento entro 30 giorni. Contro tale atto è ammessa la presentazione di un ricorso nei successivi 30 giorni.