Precisazioni di Laurini sui dati relativi all'intervento notarile nei trasferimenti di auto

Pubblicato il 03 agosto 2011 Il Presidente del Consiglio nazionale del Notariato, Giancarlo Laurini, analizza i dati recentemente forniti da Roberto Cappello, Presidente Agiconsul Confindustria, al quotidiano “Il Sole 24 Ore” del 17 luglio scorso nell'articolo intitolato “Il falso decoro misurato dalle tariffe minime”, sconfessando il dato ivi riferito relativamente all'intervento del notaio per i trasferimenti degli autoveicoli, il cui obbligo è stato abrogato ben cinque anni fa.

A fronte dell'asserito pagamento, solo nel 2008, di oltre 200 milioni di euro di onorari ai notai per i passaggi di proprietà di auto e moto, Laurini specifica che, in realtà, “nel 2008 gli onorari di repertorio percepiti da tutti i notai italiani non hanno raggiunto i 5,5 milioni di euro per 392.637 atti, con una media di 14 euro ad atto”. Infatti – spiega Laurini - ”dal 2005 l'intervento del notaio non è più obbligatorio per l'acquisto di auto nuove e dal 2006 neppure per quelle usate”.

In ogni caso, nell'analisi e nel confronto dei costi ed effetti del prima e dopo detta "liberalizzazione", Laurini sottolinea come, secondo la Cassa nazionale del Notariato nel 2003, gli onorari di repertorio pagati complessivamente dai cittadini, quando era ancora obbligatorio il controllo del notaio, sono stati pari a 99,5 milioni di euro. Senza contare – precisa il rappresentante dei Notai – come dopo l'abrogazione del controllo di legalità da parte del notaio, “si sia abbassato il livello di sicurezza in un settore delicato come quello dell'auto che, tra l'altro, rappresenta uno dei mezzi più frequenti per furti, rapine e riciclaggio di denaro”.
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