Positivo, ma non del tutto, l'incontro Oua-Giustizia sul Decalogo
Pubblicato il 16 settembre 2010
Nella giornata del 15 settembre si è tenuto un incontro tra l'Oua ed i dirigenti dell’ufficio legislativo del ministero di Giustizia per discutere del Decalogo delle proposte avanzate dall'associazione per la riforma della giustizia e lo smaltimento dell'arretrato.
Il presidente dell'Oua, Maurizio de Tilla, si è detto parzialmente soddisfatto dell'esito dell'incontro rilevando “positive aperture” da parte dei tecnici del dicastero.
In particolare – si legge in un comunicato stampa diffuso dall'associazione - sono emersi molti punti di contatto con riferimento all'esigenza di razionalizzazione delle risorse della giustizia e sulla possibilità di assumere manager per gestire con efficienza “l’Azienda giustizia”. Condivisa anche la richiesta di applicazione generalizzata di modelli di riorganizzazione. I rappresentanti del ministero si sono mostrati molto interessati anche con riferimento alla proposta di istituzione dell’ufficio del giudice con il contributo dei praticanti avvocati.
Ancora distanti, per contro, le posizioni dell'avvocatura e del ministero con riferimento alla “mediaconciliazione” e proprio in considerazione di ciò l'Oua ha deciso di andare comunque avanti con lo stato di agitazione e le proteste programmate.
Il Decalogo di proposte messo a punto dall'Oua non è condiviso da tutti gli avvocati; in particolare, i legali dell'Unione delle Camere penali, con un documento redatto dalla giunta dell'associazione, hanno reso noto di non voler entrare nel merito “del contenuto dei decaloghi e delle road maps pubblicizzati in questi ultimi tempi dall'Oua”. In particolare, l'Upci si dice “non convinto affatto” della rivendicazione di rango costituzionale alla professione di avvocato, né dell’istituzione di un ufficio del processo.