Piano Nuove Competenze per disoccupati, giovani e lavoratori

Pubblicato il 12 gennaio 2022

Si chiama "Piano Nuove Competenze" (PNC). È una delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mira a "riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati" rafforzando il sistema della formazione professionale nell’orizzonte temporale del quinquennio 2021-2025.

La sua adozione ufficiale è avvenuta con il decreto interministeriale del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro dell'economia e delle finanze 14 dicembre 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 307 del 28 dicembre 2021, adozione anticipata dall'entrata in vigore del Programma nazionale per la garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL) (decreto del 5 novembre 2021, in Gazzetta Ufficiale n. 306 del 27 dicembre 2021).

Con il PNC almeno 800 mila lavoratori, nell’ambito dei 3 milioni complessivamente presi in carico da GOL, dovranno essere coinvolti in attività di formazione, di cui 300 mila per il rafforzamento delle competenze digitali. Vediamo come.

Piano Nuove Competenze: beneficiari

Sono 3 i tre principali target di riferimento del Piano Nuove Competenze:

1. disoccupati e beneficiari di politiche attive e di sostegno al reddito. La platea dei beneficiari è piuttosto ampia comprendendo sia coloro che fruiscono di NASpI o DIS-COLL, sia i beneficiari del reddito di cittadinanza sia lavoratori che godono di strumenti straordinari o in deroga di integrazione salariale (CIGS, cassa per cessazione attività, trattamenti in deroga nelle aree di crisi complessa). Tali soggetti necessitano, oltre che di azioni di accompagnamento e inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro, soprattutto di misure di aggiornamento e qualificazione/riqualificazione delle competenze, finalizzate anche ad estendere la durata media della loro occupazione;

2. giovani e NEET, con iniziative volte a facilitare le transizioni tra mondo dell’istruzione e della formazione e mercato del lavoro, grazie anche al rafforzamento del sistema duale;

3. occupati a favore dei quali, a valere sulle risorse di REACT-EU, è previsto l'intervento del Fondo nuove competenze che consente alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro e di favorire attività di formazione sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali.

Piano Nuove Competenze: principi guida

Tre sono anche i principi guida del PNC:

1. Universalità delle riforme e selettività/concentrazione degli investimenti.

Gli interventi di riforma del PNC devono mirare alla costruzione di un sistema di servizi accessibile a tutti, concentrando però le risorse a disposizione in favore dei target più lontani dal mercato del lavoro e più vulnerabili;

2. Sussidiarietà della governance e prossimità dei servizi, secondo il metodo del partenariato istituzionale e in base al modello di organizzazione e di erogazione dei servizi delle reti integrate territoriali;

3. Gradualità e incrementalità nello sviluppo dei sistemi e dei servizi.

Il Piano punta a valorizzare le esperienze professionali in corso per promuovere mainstreaming, raccordo e coordinamento.

Piano Nuove Competenze: programmi guida

Relativamente ai tre gruppi target di riferimento, possono essere identificati tre programmi “guida" e corrispondenti linee di principali complementarità degli interventi a valere su altre fonti di finanziamento:

Piano Nuove Competenze: obiettivi

Ma cosa ci si aspetta dal Piano in termini di risultati attesi, misure da sviluppare, strumenti e governance da adottare?

Di seguito l'elenco degli obiettivi del PNC:

1) Livelli essenziali delle prestazioni, in termini di esigibilità sulla base delle risorse disponibili e di standard minimi di contenuto, di accessibilità, di personalizzazione e di spendibilità;

2) Personalizzazione degli interventi in base al target di riferimento e “a seconda dell’età, del livello di competenze, della complessità del bisogno, delle esigenze di conciliazione, ma anche del contesto del mercato del lavoro di riferimento, dei fabbisogni espressi dalle imprese, delle concrete opportunità occupazionali”, anche attraverso la valorizzazione delle competenze già possedute;

3) Spendibilità dei risultati di apprendimento nei mercati del lavoro locali e nazionali;

4) Integrazione delle politiche di formazione con le politiche attive del lavoro;

5) Coinvolgimento diretto delle imprese e del territorio affinché il sistema delle imprese e le istituzioni formative sviluppino stabili linee di cooperazione organica;

6) Coniugare prossimità e qualità dell’offerta formativa;

7) Innovazione, sperimentazione, valutazione. Il PNC deve contenere interventi innovativi e sperimentali che possano fare da base per il cambiamento.

Piano Nuove Competenze: livelli essenziali delle prestazioni

Il Piano definisce infine le caratteristiche degli interventi formativi di aggiornamento o di qualificazione/riqualificazione professionale, modulate in relazione alle specificità dei fabbisogni di competenza, delle soglie di finanziamento previste per ciascuna tipologia di percorso, delle eventuali linee di complementarietà integrativa o addizionale e dei costi dell'intervento.

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