Il Governo punta a rafforzare le misure già adottate nel decreto 223 per contrastare la sottrazione di ricchezza al Fisco. Ha già imposto la tracciabilità per i compensi dei professionisti – con l’obbligo di conto corrente e il vincolo dei pagamenti “monitorabili” oltre i mille euro – ha tentato di ridurre le possibilità di evasione Iva, ha preteso dagli intermediari finanziari la comunicazione dei rapporti intrattenuti con il cliente. E su questa stessa linea, restringerà ancor più gli spazi d’arbitraggio sulla base imponibile e amplierà i margini di manovra dell’amministrazione finanziaria, soprattutto rispetto alla possibilità di rintracciare i termini reali delle transazioni imponibili. Tenterà, quindi, di sfruttare la contrapposizione di interessi tra “clienti” e lavoratori autonomi, estendendo i casi in cui si potranno detrarre le spese sostenute.
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