Dal portale del Ministero del Lavoro si apprende che l’incontro tenutosi in data 14 giugno 2016 tra il Ministro Poletti ed i sindacati CGIL, CISL e UIL su previdenza e lavoro non ha portato a delle conclusioni ma ha consentito di iniziare a definire i termini delle questioni.
Proseguirà, quindi, il confronto, sia sull'aspetto della flessibilità in uscita sia sull'aspetto delle problematiche che interessano le persone già in pensione (non tax area, rivalutazione e altre).
L'intervento di anticipazione pensionistica va costruito in modo da essere da una parte economicamente compatibile con il bilancio pubblico e con i vincoli europei e, dall'altra, avere una sua qualità sociale in termini di equità per cui il lavoro è molto complesso, ha dichiarato Poletti.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, ha sottolineato, invece, che la flessibilizzazione del sistema pensionistico a cui pensa il Governo "non si esaurisce nello strumento dell'Ape".
Nannicini ha chiarito che il capitale per l’anticipo pensionistico sarà anticipato in tutto o in parte da istituti finanziari convenzionati e che non sono previste penalizzazioni, ma "rate di ammortamento dell'anticipo della pensione, modulate a seconda se il lavoratore è più o meno meritevole di tutela".
In questa fase sperimentale - si legge nella news ministeriale - le misure riguarderanno le generazioni dal 1951 al 1955.
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