Penalisti in sciopero il 2 e 3 maggio

Pubblicato il 13 aprile 2018

Mobilitazione per chiedere l’inserimento della Riforma penitenziaria all’ordine del giorno delle Commissioni speciali

La Giunta dell’Unione delle Camere penali italiane, riunitasi il 12 aprile 2018, ha deliberato l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per il 2 e il 3 maggio 2018, organizzando, contestualmente, per il 3 maggio 2018, a Roma, una manifestazione nazionale, come presa di posizione dell’Avvocatura penale volta a coordinare e unificare gli sforzi di tutti coloro che si sono impegnati per l’attuazione della Riforma dell’ordinamento penitenziario.

L’iniziativa dello sciopero e della manifestazione è finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica e l’informazione, e a chiedere al Parlamento, ai Presidenti di Camera e Senato, ai Gruppi parlamentari ed ai Presidenti delle Commissioni speciali, “di porre in essere quanto possibile al fine di ottenere l’inserimento dei Decreti Legislativi approvati dal Consiglio dei Ministri nell’ordine del giorno delle Commissioni speciali”.

Conferenza stampa il 16 aprile

A tal fine, gli avvocati penalisti hanno indetto una conferenza stampa, che si terrà il 16 aprile 2018, per spiegare le ragioni della mobilitazione, attivando “ogni strumento comunicativo volto alla diffusione ed alla valorizzazione dei dati statistici sulla incidenza della recidiva, che dimostrano come l’effettiva applicazione delle misure alternative, piuttosto che la indistinta cancerizzazione, costituisca un reale incremento della sicurezza di tutti i cittadini, riservandosi ogni ulteriore iniziativa volta all’ottenimento della sollecita entrata in vigore della riforma”.

L’Ucpi – nella delibera del 12 aprile – ricorda, da un lato, il necessario ottemperamento all’obbligo imposto dalla Corte Edu e, dall’altro, l”evidente l’insuccesso di una politica esclusivamente carcerogena e carcerocentrica che, ponendosi in contrasto con il principio costituzionale dell’art. 27, colloca esclusivamente nell’esecuzione delle pene detentive le aspettative securitarie della intera collettività”.

Da qui la ritenuta necessità di una mobilitazione nazionale, dopo l'appello già formulato, ieri, e rivolto ai deputati ai fini dell’immediato inserimento, all’ordine del giorno della Commissione Speciale della Camera, dello schema di decreto sulla Riforma penitenziaria.

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