Con una decisione depositata ieri, la n. 44912, la Cassazione ha respinto il ricorso presentato da un funzionario del Comune di Napoli contro le precedenti decisioni di merito che lo avevano condannato per truffa poiché era solito entrare a lavoro, timbrare il cartellino e poi uscire per recarsi al negozio della figlia. Secondo i giudici di legittimità non era importante, ai fini della condanna, che il funzionario lavorasse altrove ma rilevava, soprattutto, il fatto che l'uomo avesse indotto in errore l'ente locale. “La contestazione” infatti “non ha per oggetto lo svolgimento di un'attività parallela a quello di pubblico dipendente, ma il fatto di far apparire di essere al lavoro (avendo firmato il registro delle presenze o timbrato il cartellino) mentre in realtà si trovava altrove”.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".