Patrocinio nelle negoziazioni concluse con accordo

Pubblicato il 22 maggio 2019

Il gratuito patrocinio per l’assistenza del cittadino non abbiente è assicurato anche nelle procedure di negoziazione assistita, quando le predette procedure costituiscono condizione di procedibilità della domanda giudiziale ed è stato raggiunto un accordo.

E’ quanto prevede il disegno di legge in materia di spese di giustizia, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 20 maggio e che ora passerà al vaglio delle due Camere.

Nella relazione illustrativa del provvedimento, viene evidenziato come l’intervento sia volto a rendere effettivo il diritto di difesa anche nelle procedure di negoziazione assistita da avvocati, quando questa precede necessariamente l’instaurazione della controversia, prevedendo il pagamento del compenso al legale.

In questa, è anche spiegato che la limitazione dell’accesso al patrocinio a spese dello Stato ai soli casi nei quali sia stato raggiunto un accordo si giustifica alla luce della finalità di incentivare il raggiungimento di un accordo, in funzione deflattiva del contenzioso.

Da quanto si apprende, la liquidazione del patrocinio a spese dello Stato spetterà, in caso di esito positivo, al tribunale del luogo in cui l’accordo è stato concluso, sulla base della presentazione del provvedimento di ammissione al patrocinio e di copia del verbale di accordo.

CNF: bene l'approvazione del testo sul gratuito patrocinio

L’intervento è stato salutato con favore dal presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, il quale ha sottolineato come le modifiche abbiano accolto, in buona parte, le proposte avanzate, in materia, dallo stesso CNF.

Questo, a partire dall'estensione dell’istituto alla negoziazione assistita in caso di buon esito della procedura, alla previsione di modalità più rapide e semplici per l’ammissione al beneficio e alla liquidazione dei compensi, nonché "a un maggior rispetto, come base di calcolo, dei limiti minimi fissati dagli attuali parametri".

L’auspicio di Mascherin – si legge in un comunicato stampa del CNF diffuso subito dopo l’approvazione - è “di poter apportare altri piccoli ritocchi migliorativi in sede di percorso parlamentare”.

Per lo stesso, si tratterebbe di un ulteriore passaggio, unitamente ai nuovi parametri e alla legge sull’equo compenso, verso il necessario riconoscimento della attività difensiva dell'avvocato, anche dal punto di vista economico.

Nella nota, il rappresentante del Consiglio Nazionale Forense riconosce al ministro della Giustizia di avere mantenuto l’impegno assunto con il CNF, ribadendo anche l’opportunità di continuare il confronto con la politica “perché il diritto al compenso dignitoso per gli avvocati trovi sempre migliore e maggiore applicazione”.

Bonafede: garantito il diritto di difesa a chi non ha risorse

Estremamente soddisfatto dell’approvazione del Ddl è il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, secondo il quale, grazie a questa modifica, viene finalmente assicurata la possibilità di accesso alla giustizia a tutti i cittadini, anche ai meno agiati.

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