La black list fiscale Ue, creata nel dicembre 2017, è stata oggetto della consueta attività di revisione annuale.
L’esito del controllo del Consiglio dell’Unione europea è risultato il seguente:
Aruba, Barbados e le isole Bermuda vengono ufficialmente rimosse dalla lista Ue delle giurisdizioni fiscali non cooperative;
dodici giurisdizioni restano non cooperative e non trasparenti e, dunque, iscritte nella black list dei paradisi fiscali extra-Ue.
Si tartta di: Samoa americane, Belize, Dominica, Figi, Guam, Isole Marshall, Oman, Samoa, Trinidad e Tobago, Emirati arabi uniti, Isole Vergini degli Stati Uniti e Vanuatu.
Riguardo, invece, alle tre isole cancellate, da sottolineare come Barbados e le Bermuda compariranno ora solo nell'elenco delle giurisdizioni che hanno intrapreso impegni sufficienti a riformare le rispettive politiche fiscali (grey list), mentre Aruba scomparirà da entrambe le liste.
Al fine di effettuare un controllo più puntuale, il Consiglio Ue ha chiesto che, a partire dal 2020, i lavori sulla black list dei paradisi fiscali extra-Ue siano effettuati con cadenza semestrale.
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