Ok alle riprese del dipendente che ruba
Pubblicato il 02 giugno 2010
La Cassazione, con sentenza depositata lo scorso 1° giugno, la n. 20722, ha ritenuto legittimo il licenziamento comminato ad una cassiera che era stata ripresa dalle telecamere mentre rubava i soldi dalla cassa del bar dove lavorava.
La donna si era opposta alla misura sostenendo il mancato rispetto della sua riservatezza da parte del datore; di diverso avviso i giudici di legittimità i quali hanno spiegato come anche se gli articoli 4 e 38 dello Statuto dei lavoratori implichino l'accordo sindacale a fini di riservatezza dei lavoratori nello svolgimento dell'attività lavorativa, tali articoli tuttavia non determinano il divieto dei cosiddetti controlli difensivi del patrimonio aziendale da azioni delittuose da chiunque provenienti. Ne consegue che, nei casi come quello in esame, “non si ravvisa inutilizzabilità di prove di reato acquisite mediante riprese filmate, ancorché sia perciò imputato un lavoratore subordinato”.