La Suprema corte – sentenza n. 1369 del 15 gennaio 2009 - ha annullato, con rinvio, la decisione con cui i giudici di merito avevano condannato, per diffamazione, tre ex dipendenti di un'azienda che avevano mandato delle mail ai clienti dell'impresa in cui denunciavano la loro reale situazione di lavoratori. Nei messaggi di posta elettronica, in particolare, veniva resa nota “l'inosservanza del contratto collettivo da parte della società e l'inadempienza agli obblighi retributivi”. Nel motivare la propria decisione, i giudici di legittimità hanno spiegato come siano lecite le e-mail contro l'azienda se, come nella fattispecie in esame, i fatti denunciati e le affermazioni sono veri; in questi casi, infatti, i lavoratori non devono rispondere di diffamazione ma esercitano legittimamente un diritto di critica.
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