Ok all’accertamento dei ricavi del ristorante basato sul consumo di acqua e caffè

Pubblicato il 16 maggio 2013 E’ stata confermata dalla Corte di cassazione – sentenza n. 11622 del 15 maggio 2013 – la decisione con cui la Commissione tributaria regionale aveva ritenuto legittimo un avviso di rettifica per maggiori ricavi notificato ad un ristoratore sulla base di una ricostruzione induttiva che prendeva come riferimento il consumo di acqua e di caffè.

Secondo il contribuente, l’amministrazione finanziaria si era avvalsa di indicatori da considerare più idonei all’attività di un bar che a quella di ristorazione; per quest’ultima, ossia, sarebbe stato sicuramente più utile – aveva precisato la difesa del ristoratore - il ricorso ai più confacenti dati relativi al lavaggio dei tovaglioli.

La Suprema corte, in questo contesto, ha aderito alle motivazioni rese dai giudici di secondo grado sottolineando, altresì, che, nel settore della ristorazione, non esiste un indicatore da preferire rispetto ad altri ai fini della ricostruzione dei ricavi. In ogni caso, prendendo in considerazione l’acqua ed il caffè, l’accertamento operato era stato anche approssimato per difetto e in modo favorevole al contribuente, e ciò in considerazione della circostanza che i consumi relativi a questi beni erano sicuramente inferiori rispetto all'effettivo numero dei pasti, a seconda delle preferenze dei clienti.
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