Per quanto riguarda la proposta di riforma del processo civile presentata nei giorni scorsi dal Guardasigilli, Alfonso Bonafede, l’OCF si è detto soddisfatto, in primo luogo, del fatto che sia stato accantonato lo strumento della legislazione d’urgenza e che si sia scelto di optare per la formulazione di una bozza di legge delega, recependo, peraltro, parti significative delle richieste formulate dall’Avvocatura.
E’ quanto si apprende da un comunicato stampa diffuso dall’Organismo Congressuale Forense il 12 luglio 2019, dopo l’incontro al Tavolo per la riforma del processo civile, avuto con il ministro della Giustizia insieme ai rappresentanti di CNF, ANM, UNCC e AIGA.
Nella nota, si legge che l’Organismo ritiene “positivi” i punti della proposta che fanno riferimento all’eliminazione del filtro nel giudizio d’appello nonché alle previsioni di semplificazione in materia di negoziazione assistita, compresa “l’affermazione di poteri di istruzione, con possibilità di trasferimento delle relative acquisizioni probatorie anche nel processo”.
Sarebbero ancora diversi, tuttavia, gli ulteriori ed importanti aspetti da approfondire e modificare, per quanto concerne, in particolare, la fase di definizione del thema decidendum (attraverso auspicate modifiche di razionalizzazione e di garanzia per le parti), nonché il modello decisorio nel giudizio d’appello.
L’auspicio dell’Organismo Congressuale Forense è che, “seguendo lo stesso metodo di concertazione che ha permesso in questi mesi di evitare l’approvazione di norme alle quali l’Avvocatura era assolutamente contraria, si arrivi alla correzione di tali aspetti sia durante l’iter legislativo che nella fase di attuazione della delega”.
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