Ha trovato finalmente corpo il tanto atteso decreto riguardante la maggiorazione del costo del personale di nuova assunzione: diventa così operativa la maxi deduzione fiscale prevista dal primo modulo della riforma dell’Irpef.
Si tratta di quanto previsto nell’articolo 4 del decreto legislativo del 30 dicembre 2023, n. 216, riportante le disposizioni di attuazione in materia di maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 - anno 2024 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno civile.
Si analizzano: l’ambito di applicazione, i beneficiari, l’agevolazione e le condizioni per avvalersi del bonus.
La specifica misura fiscale è applicabile a chi possiede un'attività o esercita una libera professione e assume nuovi dipendenti a tempo indeterminato, sia full-time che part-time.
Le aziende hanno la possibilità di fruire di una quota deducibile del costo del lavoro del 120%, maggiorata al 130% per l'assunzione di dipendenti a tempo indeterminato appartenenti a categorie protette, come elencato nell’allegato al decreto 216/2023.
Questo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, ossia dal 1° gennaio 2024.
L’articolo 3 individua, al comma 1, i soggetti che possono beneficiare della maggiorazione in parola:
In base a quanto scritto nella Relazione illustrativa al decreto del 25 giugno 2024, rimangono fuori dal perimetro agevolativo:
NOTA BENE: Agli enti non commerciali residenti la maggiorazione spetta esclusivamente con riferimento alle assunzioni dei lavoratori a tempo indeterminato impiegati nell’esercizio dell’attività commerciale risultante da separata evidenza contabile.
Le aziende devono aver operato continuativamente per almeno 365 giorni prima dell'inizio del successivo periodo fiscale, che comincia il 1° gennaio 2024. Per gli anni che includono il 29 febbraio, come il 2024, il periodo richiesto è di 366 giorni.
Le aziende il cui periodo fiscale termina il 31 dicembre 2023 e che dura meno di un anno possono comunque usufruire dell'agevolazione, a patto che siano state attive per almeno un anno.
L'attività dell'impresa viene verificata dalla data di inizio riportata nel modulo AA9/12, utilizzato per comunicare l'avvio, il cambiamento o la chiusura delle attività IVA. Qualora l'attività sia iniziata effettivamente dopo tale data, è richiesta ulteriore documentazione che confermi l'operatività continuativa, anche nelle fasi preliminari, indipendentemente dai ricavi ottenuti.
L’articolo 4 del decreto 25 giugno 2024 riguarda le condizioni specifiche per ottenere il beneficio fiscale correlato all'aumento dei lavoratori dipendenti,
Vanno considerati altresì i contratti di apprendistato.
A tale prima verifica ne deve seguire una seconda: al termine del periodo di imposta successivo a quello in corso al 31/12/2023, il numero dei lavoratori dipendenti (inclusi quelli a tempo determinato), deve essere superiore alla medesima grandezza (in termini di “mediamente occupati”) nel periodo di imposta precedente.
In sostanza, quindi, il beneficio spetta solo se, al termine del periodo d’imposta agevolato, l’incremento del numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato è accompagnato dall’incremento del numero complessivo dei lavoratori dipendenti (anche a tempo determinato).
In caso contrario, l’incremento del numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato non consentirà di fruire del beneficio per la riduzione della base occupazionale complessiva (c.d. “decremento occupazionale complessivo”) nel periodo d’imposta agevolato rispetto alla media degli occupati del periodo precedente.
Alcune precisazioni nella determinazione delle nuove assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato nonché per il calcolo dell’incremento occupazionale, dell’incremento occupazionale complessivo e del decremento occupazionale complessivo:
Il provvedimento, inoltre, dettaglia il metodo per calcolare la media dei dipendenti:
In tal modo si determinano le "Unità lavorative per Anno" (ULA), che quantificano il contributo lavorativo annuale di ciascun dipendente.
Il costo da assumere ai fini della determinazione della maggiorazione è il minore fra:
- il costo effettivamente riferibile ai nuovi assunti, quale risulta dal conto economico ai sensi dell’articolo 2425, primo comma, lettera B), n. 9, del Codice civile;
- l’incremento del costo complessivo del personale, classificabile nelle voci di cui al medesimo articolo 2425, primo comma, lettera B), numero 9), del Codice civile, rispetto a quello relativo all’esercizio in corso al 31 dicembre 2023.
Il costo del personale così determinato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito:
1. Cosa prevede il Decreto Legislativo n. 216/2023? | Il decreto introduce una maxi deduzione fiscale per le aziende che effettuano nuove assunzioni a tempo indeterminato, sia a tempo pieno che parziale, a partire dal 1° gennaio 2024. |
2. Chi può beneficiare delle deduzioni fiscali del decreto? | Possono beneficiarne i titolari di reddito d'impresa, gli esercenti arti e professioni, e le entità specificate nel decreto, incluse società di capitali, enti non commerciali attivi nell'ambito commerciale, e società di persone. |
3. Qual è la percentuale di deduzione applicabile? | La deduzione base per le nuove assunzioni è del 120% del costo del personale, che può aumentare fino al 130% per l'assunzione di lavoratori appartenenti a categorie protette. |
4. Esistono condizioni particolari per l'applicabilità della deduzione? | Sì, le aziende devono aver operato continuativamente per almeno 365 giorni prima dell'inizio del periodo fiscale successivo e mostrare un incremento del numero di dipendenti a tempo indeterminato rispetto all'anno precedente. |
5. Come si calcola l'incremento occupazionale necessario per ottenere la deduzione? | L'incremento occupazionale si calcola confrontando il numero medio di dipendenti a tempo indeterminato durante l'anno fiscale corrente con quello dell'anno precedente. |
6. Quali sono le esclusioni principali dalla possibilità di ottenere la deduzione? | Sono esclusi dal beneficio i soggetti che non sono titolari di reddito d’impresa, le società ed enti in liquidazione, e quelli che operano solo occasionalmente nel commercio. |
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