Nuova proroga al riordino del sistema nazionale degli incentivi. Fermo al 2012 il debutto ufficiale
Pubblicato il 31 gennaio 2011
Il testo contenente il riordino del sistema degli incentivi nazionali alle imprese è pronto ormai da tempo: la delega contenuta nella legge sviluppo del 2009 doveva essere attuata lo scorso 15 agosto 2010. Dopo il primo rinvio di sei mesi, sembrerebbe ormai scontato anche un secondo rinvio.
I vari slittamenti subiti a causa dei rilievi mossi dal Tesoro hanno fatto arrivare il testo, ad inizio anno, di fronte al pre-consiglio dei ministri. Ora la discussione si sta concentrando soprattutto sull’iter per l’attuazione della delega.
L’interpretazione prevalente è quella secondo la quale la delega si intende esercitata solo dopo aver ascoltato i pareri della Conferenza stato-regioni e delle Commissioni parlamentari e dopo aver ricevuto il benestare definitivo del Consiglio dei ministri. Per tali ragioni, l’ulteriore slittamento sembrerebbe ormai quasi certo, come dimostra anche l’emendamento – firmato dal relatore Lucio Malan e condiviso dal ministro dello Sviluppo economico - già pronto per essere aggiunto al decreto "milleproroghe". Il via libera definitivo al nuovo sistema di incentivi resta, comunque, confermato per il 2012.
Intanto, i lavori fervono, oltre che per risolvere i problemi procedurali, anche per cercare di portare avanti un disegno coerente tra tutti i provvedimenti allo studio. L’obiettivo del Parlamento non è solo quello di varare la riforma degli incentivi, ma anche la legge annuale per le Pmi prevista dallo Small business act e lo Statuto delle imprese. L’ostacolo più grande, al momento, è rappresentato dal parere della Commissione bilancio, superato il quale il cammino dovrebbe ricevere una decisa accelerata. Scopo della riforma è quello di snellire la normativa in materia, arrivando da una quarantina di leggi ad un numero molto più contenuto di norme, che dovrebbe consentire di agire in maniera più veloce e con gli strumenti adeguati. Cosicché, di fronte ad un’impresa in crisi sarà possibile intervenire con più facilità non solo sull’unità in questione, ma anche sul suo indotto.