La nuova riforma fiscale ha attenuato, ma non eliminato del tutto, il problema della maggiore pressione fiscale subita dalle famiglie monoreddito rispetto a quelle con due percettori. Ciò è quanto è emerso nel corso dell’audizione di ieri alla Commissione Finanze del Senato, dove è intervenuto anche il presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti, Tamborrino. Analogamente a quanto già evidenziato dal direttore del Secit, Salvatore Tutino, si osserva che il legislatore italiano, con il "secondo modulo" di riforma dell'Irpef, non è riuscito ad attuare il cosiddetto "cumulo corretto", idoneo ad evitare sperequazioni, costituzionalmente illegittime, tra famiglie monoreddito e non.
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