La nuova Imu alle prese con il lockdown per il Coronavirus. Si profila una moratoria su sanzioni ed interessi per il ritardo nel pagamento dell’imposta.
Venerdì 17 aprile si è tenuta una riunione, in videoconferenza, tra il ministro dell’Economia Gualtieri, con i vice Laura Castelli e Antonio Misiani, e il presidente Anci, Decaro.
Oggetto della discussione, oltre il Fondo richiesto da Comuni e Province per le mancate entrate, la questione del ritardo con cui potrebbero essere versati i tributi locali, in primis la nuova Imu (riunione della vecchia Imu con la Tasi).
Il tributo in parola ha come scadenza il prossimo 16 giugno, in veste di acconto. L’idea che ha preso piede è quella di prevedere una moratoria di sanzioni ed interessi per chi non si presenta in regola con i versamenti. In dubbio c’è ancora la data: caduta l’ipotesi di uno stop fino al 30 novembre, diventa papabile il termine del 30 luglio.
Ma, per tenere conto dei settori che saranno travolti più di tutti nella crisi economica da Coronavirus, potrebbe esser previsto che i Comuni dispongano la sospensione per categorie: potrebbe essere esentata la filiera alimentare non toccata dal lockdown. Il discorso è, però, complicato in quanto si potrebbe generare caos: quindi, una decisione statale sarebbe più consona.
La trattativa è poi seguita sul fondo richiesto dagli enti locali a compensazione del crollo delle entrate statali: di fronte alla domanda delle autonomie di 5 miliardi, il Governo ha risposto con 3,5 miliardi di euro, motivando la riduzione con la previsione di una prossima graduale ripresa delle attività che torni a far affluire gettito nelle casse degli enti.
La partita si gioca anche sulla richiesta di deficit aggiuntivo fatta alla Ue: si tratta di 35-36 miliardi, due punti di Pil, che andranno ad incunearsi nel Def, da presentare nelle prossime due settimane.
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