La Cassazione, VI sezione penale, con sentenza n. 6490 del 13 febbraio 2009, è intervenuta riducendo la portata applicativa del reato di maltrattamenti in famiglia. In particolare, i giudici di legittimità hanno annullato una condanna impartita dal Tribunale di Roma ad un uomo che aveva picchiato la moglie davanti ai figli. L'assoluzione è in formula piena “perché il fatto non sussiste” in quanto le violenze fra moglie e marito - si legge nella sentenza - erano frutto di un retaggio culturale e sociale particolarmente disagiato e poiché mancava, nell'imputato, la volontà di voler prevaricare moglie e figlia. Nel caso di specie, la famiglia viveva in un clima di “permanente tensione” condizionato da anomalie comportamentali di tutti i suoi componenti: anche la moglie, in particolare, aveva gravi problemi psichici e di alcool che portavano a vere e proprie “aggressioni fisiche a iniziativa non solo dell'imputato ma anche della moglie”.
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