No al rinnovo degli espropri se non c’è interesse pubblico

Pubblicato il 26 luglio 2011 E’ stata ritenuta degna di accoglimento la questione di legittimità costituzionale sollevata con riferimento al rinnovo biennale dei piani di sviluppo industriali scaduti, con adozione da parte dei Consorzi di nuovi strumenti di pianificazione. A dubitare della legittimità della procedura il Tar della Basilicata secondo cui la procedura sottopone nuovamente a vincolo espropriativo gli immobili, con correlati diritti di proprietà, già a suo tempo incisi dai piani durante il periodo di ordinaria efficacia, senza aver ricevuto alcun indennizzo.

La Corte costituzionale, con sentenza n. 243 del 25/7/2011, riprende le motivazioni addotte nella pronuncia n. 314 nel 2007 ricordando come in quella sede è stato affermato che si rende necessaria, in caso di proroga dei vincoli posti dai piani delle aree di sviluppo industriale, una valutazione degli interessi pubblici e privati coinvolti, con riferimento alla "persistente necessità da parte della pubblica amministrazione di disporre della proprietà privata per realizzare un progetto di interesse generale".

E’ necessario, quindi, prima di procedere al rinnovo dei piani, al fine di limitare il sacrificio dei cittadini, valutare caso per caso l’attualità dell’interesse generale.
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