La Corte di giustizia Ue ha ritenuto legittimo, ai sensi delle norme comunitarie, l’affidamento diretto di un servizio pubblico ad una società mista, pubblico e privato, nella quale il socio privato sia individuato mediante una procedura ad evidenza pubblica.
La sentenza C-196/08 del 15 ottobre 2009 della Corte europea ha riconosciuto che la normativa comunitaria non permette l’affidamento di concessioni di servizi pubblici senza gara pubblica, perché questo è considerato violazione delle norme del Trattato Ue in materia di parità di trattamento, di non discriminazione e di trasparenza; tuttavia, nel caso di società a partecipazione mista, la scelta del socio privato svolta con evidenza pubblica viene effettuata in base alla capacità tecnica nel fornire il servizio nonché altri vantaggi economici collegati alla sua offerta.
Imporre una seconda gara pubblica per l’affidamento del servizio di concessione di servizio pubblico potrebbe portare ad una complicazione del sistema a cui le società non si accosterebbero tanto facilmente. Pertanto la Corte ha ammesso la possibilità dell’affidamento diretto di un servizio pubblico ad una società mista a patto che l’ente mantenga sempre lo stesso oggetto sociale per tutta la durata della concessione; una sua modifica avrebbe come conseguenza l’indizione di una nuova gara.
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