Niente contributi alla Cassa forense per l’attività di consigliere di amministrazione
Pubblicato il 12 marzo 2013
Poiché fra la carica di consigliere di amministrazione di una società di capitali e attività professionale forense non sussiste alcun tipo di connessione, la Cassa forense non può pretendere, sull’attività del primo tipo, il versamento di alcun contributo.
E’ quanto sottolineato dalla Corte di cassazione, Sezione lavoro, nel testo della
sentenza n. 5975 dell'11 marzo 2013 con la quale è stato evidenziato come soltanto i redditi prodotti dallo svolgimento dell'attività professionale possono essere oggetto dell’imposizione contributiva in favore della Cassa forense, restandone invece esclusi quelli che non derivano dall'esercizio della professione in senso stretto ma sono prodotti nell'esercizio di attività del tutto estranee.