Nella bozza di Unico SC già riportate le regole più restrittive per le controllate estere

Pubblicato il 06 gennaio 2010

Il Decreto legge 78/2009 estende la disciplina di tassazione per trasparenza delle Cfc ai soggetti controllati anche europei, residenti in Stati o territori non compresi nell’attuale black list, nel caso essi beneficino di una tassazione privilegiata e sempre che abbiano conseguito delle perdite o proventi da attività infragruppo. Secondo Assonime – nota 15/2009 – la disposizione entra in vigore dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 1° gennaio 2009, anche se il Decreto legge è entrato in vigore il 1° luglio scorso. Ciò vuol dire che la regola si dovrebbe applicare dall’anno corrente. Nella bozza del modello Unico SC 2010, nelle istruzioni, l’agenzia delle Entrate ha fatto cenno alla problematica riportando le nuove regole restrittive. Ciò può aver creato qualche difficoltà, dato che l’indicazione nella bozza del modello di dichiarazione non è indice dell’opinione dell’agenzia, dato che il modello deve essere usato dalle società con periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2009 e, quindi, anche da quelle il cui esercizio inizia successivamente al 1° luglio 2009. per ottenere la disapplicazione della nuova norma antielusiva si deve, quindi, presentare un interpello preventivo all’agenzia delle Entrate, che entro 120 giorni dalla consegna deve fornire risposta al contribuente. Si applica il silenzio assenso. La risposta produce effetti dalla dichiarazione dei redditi presentata successivamente alla presentazione dell’istanza di interpello all’Agenzia. Nella prassi viene autorizzata l’applicazione immediata, anche se la risposta è successiva alla scadenza di presentazione della dichiarazione.

Sempre secondo quanto previsto dal Decreto legge n. 78/2009, il 31 dicembre 2009 è scaduto il termine per la revisione della tabella degli ammortamenti disciplinata dal Decreto ministeriale 31 dicembre 1988. Si tratta di un termine ordinatori e, dunque, superabile. Con la revisione della tabella dovranno essere riviste le aliquote per i cespiti a più elevata tecnologia o che producono risparmio energetico a discapito di quelli industrialmente meno strategici.

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