Ridefiniti gli accordi per l’innovazione con il decreto ministeriale del 31 dicembre 2021, che ha aggiornato la normativa originaria disposta dal precedente decreto del 24 maggio 2017 recante le procedure per la concessione delle agevolazioni in favore di progetti di ricerca e sviluppo, alla luce delle nuove disposizioni previste dal Piano nazionale per gli investimenti complementari (Pnc), approvato dal decreto legge n. 59/2021, e dalla missione 4 «Istruzione e ricerca» componente 2 del Pnrr, approvato con decisione Ecofin del 13 luglio 2021.
Il provvedimento a firma del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2022, prevede la riforma dello strumento degli Accordi per l’innovazione, per cui è prevista dal Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza una dotazione finanziaria di 1 miliardo di euro, suddiviso in due tranche ciascuna di 500 milioni di euro.
Le risorse disponibili saranno utilizzate attraverso l’apertura di due sportelli agevolativi; le modalità e i termini di apertura degli sportelli per la presentazione delle domande di agevolazioni verranno definiti da uno o più provvedimenti del MiSE.
I soggetti che possono beneficiare delle agevolazioni sono:
le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali;
le imprese agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria che svolgono attività industriale;
le imprese che esercitano attività ausiliarie in favore delle imprese le cui attività rientrano nell’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5;
i centri di ricerca.
Sono inoltre ammesse le reti d'impresa, i consorzi e l'accordo di partenariato.
Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta tra loro, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti.
I progetti che vengono finanziati devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle seguenti aree di intervento riconducibili al secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte Europa”: tecnologie di fabbricazione e tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche, materiali avanzati, intelligenza artificiale e robotica, industrie circolari e sistemi circolari.
I progetti di ricerca e sviluppo devono:
prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro;
avere una durata non superiore a 36 mesi;
essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero dello sviluppo economico.
Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo diretto alla spesa e, eventualmente, del finanziamento agevolato a valere sulle risorse messe a disposizione dalle amministrazioni sottoscrittrici dell’Accordo per l’innovazione, nel rispetto dei seguenti limiti e criteri:
il limite massimo dell'intensità d'aiuto delle agevolazioni concedibili è pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale;
il finanziamento agevolato è concedibile nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili.
Ai progetti realizzati in forma congiunta tra almeno una impresa e uno o più organismi di ricerca, il MiSE riconoscerà a ciascuno dei soggetti proponenti una maggiorazione del contributo diretto alla spesa fino a 10 punti percentuali per le Pmi e gli organismi di ricerca e fino a 5 punti percentuali per le grandi imprese.
Per accedere alle agevolazioni previste dal decreto MiSE del 31/12/2021 è necessario che sia definito l’Accordo per l’innovazione tra il Ministero stesso, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al cofinanziamento dell’iniziativa.
I soggetti proponenti devono presentare al MiSE una proposta progettuale che contiene: i dati aziendali, il piano strategico, la descrizione del progetto con obiettivi, inizio e fine, costi previsti e unità coinvolte.
Ricevuta la proposta di progetto, il Ministero procede con la sua valutazione, verificando la disponibilità delle risorse finanziarie e provvedendo all’istruttoria amministrativa, finanziaria e tecnica, sulla base della documentazione presentata. Se la valutazione si conclude con esito positivo, si procede alla definizione dell’Accordo per l’innovazione.
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