MinEconomia. Possibile la rivisitazione delle aliquote Irpef nella manovra 2024?

Pubblicato il 29 settembre 2023

Un primo assaggio di delega fiscale si potrà avere già dalla prossima legge di bilancio cioè quella del 2024.

L’assenso è giunto dal comunicato pubblicato il 28 settembre 2023 dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo che il 27 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) del 2023 con le nuove previsioni per il triennio 2024-2026.

La NaDef rappresenta il secondo appuntamento che aggiorna il quadro macroeconomico delineato con il Documento di economia e finanza (Def) nel mese di aprile; la revisione avviene in relazione alla maggiore disponibilità di dati ed informazioni sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica.

Ma la Nota tiene anche in considerazione le eventuali osservazioni formulate delle istituzioni Ue competenti nelle materie relative al coordinamento delle finanze pubbliche degli Stati membri.

Per quanto riguarda la NaDef 2023, il Ministro Giorgetti ha sostenuto che il quadro economico ha risentito degli “effetti di una politica monetaria restrittiva basata sull’aumento dei tassi d’interesse e le conseguenze del conflitto russo- ucraino”.

Il Governo si è mosso rivedendo la previsione di crescita per il 2023, il 2024 e gli anni successivi, aggiornando anche il livello di indebitamento a cui è possibile accedere.

Per il 2023, l’indebitamento è stato portato dal previsto 4,3% - che era in previsione di poter sostenere stando al di sotto dell’obiettivo europeo che era al 4,5% - al 5,3%.

Su tale dato, continua Giorgetti, ha inciso l’effetto Superbonus: è innegabile che gli effetti negativi del bonus sui conti pubblici sono importanti. Ciò comporterà sacrifici su altri fonti di spesa.

Nei prossimi 4 anni più di 80 miliardi di debiti fiscali dai bonus edilizi dovranno essere onorati. Senza tale misura, il debito italiano sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno, come richiesto dagli altri Paesi europei.

In tale quadro, il Governo comunque ritiene – oltre a confermare la decontribuzione per l’anno scorso e gli interventi a favore della famiglia - di dover avviare un primo passo della delega fiscale: si parte dagli scaglioni Irpef.

Delega fiscale: si parte con gli scaglioni di reddito

Dunque, si parte con l’applicazione della delega fiscale intervenendo sul primo scaglione del 23%.

Si ricorda che il disegno contenuto nella delega prevede che le aliquote passino dunque da quattro a tre: il 23% per il primo gruppo con redditi dagli 8 mila fino ai 28 mila euro; il 35% dai 28 ai 50 mila euro; oltre i 50 mila euro si applicherà una aliquota del 43%.

Quindi si applicherà l’aliquota del 23% fino ai redditi pari a 28mila euro.

Intervistato da un noto giornalista televisivo, anche il Viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ha dichiarato che obiettivo del Governo è agire su cuneo e aliquote, ossia il taglio del cuneo fiscale di 7 punti a cui aggiungere una rimodulazione delle aliquote dell'Irpef.

Sul punto sono ancora al lavoro i tecnici dell’Economia per far quadrare i conti.

Comunque, Leo butta giù dei numeri: si ipotizza un vantaggio mensile di circa 120 euro che sarebbero inferiori se non si agisse anche sulle aliquote Irpef.

Non resta che attendere i calcoli da eseguire e scoprire se nella prossima manovra ci saranno i benefici promessi.

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