Alla luce dell’evoluzione del settore finanziario e della nascita dei “sistemi multilaterali di negoziazione” è emersa l’esigenza di aggiornare la nozione di “mercati regolamentati”, valida ai fini TUIR, oramai divenuta obsoleta.
È online, infatti, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, la bozza di circolare sulla “Nozione di mercato regolamentato rilevante nella normativa in materia di imposte sui redditi”. Il documento di prassi provvisorio è aperto alla consultazione pubblica degli operatori interessati e delle loro associazioni di categoria, che potranno esaminarlo e inviare le proprie osservazioni entro lunedì 14 settembre 2020.
Nella nozione di “mercati regolamentati” – come specificato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 165/1998 - “vanno ricompresi non solo la borsa ed il mercato ristretto, ma ogni altro mercato disciplinato da disposizioni normative; più specificamente, si intende far riferimento ai mercati regolamentati di cui al D.Lgs. n. 415/1996, nonché a quelli di Stati appartenenti all’OCSE, istituiti, organizzati e disciplinati da disposizioni adottate o approvate dalle competenti autorità in base alle leggi in vigore nello Stato in cui detti mercati hanno sede”.
Tale definizione, poi ribadita in altri documenti di prassi, in sostanza si riferiva solo ai mercati regolamentati:
Ora, la versione “temporanea” della circolare, tra l’altro, chiarisce che per “mercato regolamentato estero” si deve intendere – oltre a quello riconosciuto dalla Consob e a quello indicato nell’elenco dell’Esma – anche ogni “altro mercato regolamentato regolarmente funzionante, riconosciuto e aperto al pubblico”, secondo quanto previsto dal D.M. n. 30/2015.
Pertanto, un mercato per rispondere alla definizione dettata dal richiamato decreto, deve essere:
In definitiva, tra i “mercati regolamentati esteri”, rientrano anche:
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