Manovra: l’ok in tempi record

Pubblicato il 13 luglio 2011 Occhi puntati sulla manovra economica con la priorità di effettuare l’approvazione in tempi rapidissimi. L’obiettivo è di far lasciare il provvedimento dall'Aula del Senato domani alle 14 e farlo transitare immediatamente alla Camera. Se il Governo decidesse di porre il voto di fiducia, sarà eliminata la fase della discussione generale per passare direttamente alle dichiarazioni di voto. Fondamentale la collaborazione dell’opposizione, nonostante il giudizio che rimane negativo; ma si rende “disponibile a concludere l'approvazione del testo per venerdì”.

Una novità rilevante che sarà introdotta è la c.d clausola di salvaguardia, che avrebbe dovuto essere inserita ad ottobre nella legge di stabilità: tale clausola prevede che se la delega fiscale e assistenziale non dovessero esplicare effetti alla data del 1/1/2013, in via automatica si avrà l’applicazione di un taglio lineare del 15% su tutte le agevolazioni fiscali ed assistenziali vigenti. Ciò darà immediatamente una risorsa pari a 15 miliardi di euro.

Attesa anche la modifica sulle pensioni per rendere più morbida la stretta: abolito il blocco sulla rivalutazione per gli assegni fino a 2.300 euro per il 2012 e il 2013. Il minor gettito derivante dovrebbe essere sostituito da un intervento sull'aggancio dell'età pensionabile alla speranza di vita media, che potrebbe essere valido già dal 2012 invece che dal 2014.

Altro punto riguarda l'imposta di bollo sul deposito titoli, dove si prevede un aumento leggero per il 2011 e 2012 (120 euro) per passare poi ad una progressività, dal 2013, che partirà da un minimo di 120 euro per arrivare fino a 1.800 euro per i depositi di titoli «il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso ciascuna banca sia superiore a 300 mila euro». Sono esclusi i titoli di Stato.

Molto probabilmente sarà cancellata la norma che limitava la deducibilità degli ammortamenti dei beni devolvibili per i concessionari. Le risorse stimate da tale disposizione arriveranno dalla riduzione della possibilità di deduzione fiscale per le concessionarie di autostrade e trafori del fondo di ripristino, la cui deducibilità delle somme accantonate passa dal 5 all’1 per cento.
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