Manovra antievasione, aumentano gli adempimenti per i soggetti che operano nell'Unione europea

Pubblicato il 28 maggio 2010

La manovra correttiva approvata lo scorso 25 maggio dal Governo, nella pagina riguardante le misure di contrasto all’evasione fiscale specifica quali sono gli adempimenti dichiarativi che gli operatori intracomunitari dovranno rispettare nel momento in cui decidono di effettuare operazioni con altri Paesi europei.

Al fine di svolgere una più attenta operazione di contrasto alle frodi Iva internazionali, il decreto legge recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” stabilisce che gli operatori che effettuano operazioni soggette ad Iva con altri Paesi Ue ne devono dare indicazione nella dichiarazione di inizio attività, con la possibilità per l’Amministrazione finanziaria di negare l’operatività (emettendo un provvedimento di diniego dell’autorizzazione ad effettuare operazioni intracomunitarie), entro 30 giorni dal rilascio della partita Iva. Il Fisco potrà, sempre tramite provvedimento, procedere anche con la negazione di un’autorizzazione già concessa. Le imprese che si avviano agli scambi intracomunitari in un momento successivo all’avvio della loro attività, devono comunicare la loro volontà con un’apposita variazione dati. L’agenzia delle Entrate provvederà ad istituire, al più presto, una banca dati elettronica per tutti i titolari di partita Iva che effettuano operazioni Intra-Ue.

Sempre la manovra economica varata dal Governo anticipa che le Entrate introdurranno un nuovo obbligo di comunicazione per i soggetti che operano a livello comunitario. Si tratta di un nuovo elenco clienti e fornitori telematico che interesserà tutti i soggetti che svolgono operazioni rilevanti ai fini Iva, d’importo non inferiore a 3mila euro.

Intanto Assonime ha emanato una circolare, la n. 18 del 27 maggio 2010, in cui si esamina la nuova disciplina degli elenchi riepilogativi degli scambi intracomunitari (cosiddetti elenchi Intrastat), delineata con il recepimento delle direttive comunitarie 2008/8/CE e 2008/117/CE.

Con la modifica del luogo di tassazione delle prestazioni di servizi generici e con la conseguente estensione dell'obbligo della compilazione dei modelli Intrastat alle predette prestazioni scambiate fra soggetti passivi Ue, sono stati emanati una serie di provvedimenti che non sono riusciti ad eliminare del tutto le divergenze tra la normativa comunitaria e quella nazionale.

La nuova circolare di Assonime vuole chiarire alcuni punti rimasti dubbi, riguardanti i nuovi adempimenti. Nello specifico, il documento prende in esame in primo luogo i principi comunitari che hanno ispirato la riforma e, in maniera dettagliata, il recepimento di questi principi nel nostro ordinamento, confrontando le novità con il sistema previgente anche alla luce dei primi chiarimenti forniti in materia dall’Agenzia delle entrate e dall’Agenzia delle dogane.

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