Manovra 2020. Professionisti contro la revisione della flat tax

Pubblicato il 18 ottobre 2019

La prevista sostituzione della flat tax al 15% con il calcolo analitico, inserita nei documenti della Manovra 2020, sta scaldando gli animi dei professionisti. Viene condiviso, invece, il passo indietro sull’istituzione di un conto corrente dedicato per imprese individuali e lavoratori autonomi.

Manovra 2020. Professionisti contro la revisione della flat tax

A far sentire il disappunto è proprio il presidente del Cndcec, Massimo Miani, che consiglia al Governo di fermarsi a riflettere e “correggere il tiro”.

Tra le misure contenute nella legge di Bilancio 2020 e nel collegato fiscale è presente la revisione della flat tax introdotta nel 2019: si parla di ritorno all’analitico e di ripristino delle limitazioni per spese di beni strumentali e costo del personale (si pensa con un tetto fissato a 20mila euro). Esclusione, inoltre, per chi ha redditi da pensione e lavoro dipendente superiori a 30mila euro. Cancellata l’introduzione, prevista per il 2020, della flat tax al 20% per redditi tra 65.001 e 100mila euro.

Sul punto le parole di Miani: ““L’abolizione del regime di flat tax al 20% per le partite IVA individuali con fatturati tra 65.001 e 100.000 euro nell’istante in cui non viene sostituita da altre misure a favore delle partite IVA più congeniali al nuovo Governo, denota una scelta di fondo che mette nel mirino non tanto i regimi di flat tax, quanto i lavoratori autonomi. Crediamo che su questo il Governo debba riflettere e correggere il tiro”.

Richiamo al Governo ad un ripensamento anche per quanto riguarda le norme che rendono complicato per contribuenti e professionisti che li assistono, non solo per gli evasori, l’esercizio del diritto di compensare crediti e debiti fiscali, “con tanto di moltiplicazione di sanzioni anche su modelli F24 da pochi euro”.

Revisione della flat tax. Al Mef non c’è unità

Sull’argomento, all’interno del Mef non vi è uniformità di vedute: se da una parte il viceministro Antonio Misiani, durante un convegno, ha affermato che la manovra 2020 ridimensiona la flat tax per le partite Iva in ragione del principio di progressività del prelievo Irpef, dall’altra il viceministro Laura Castelli sostiene che la questione è in discussione in seno alla maggioranza. “L'introduzione del regime analitico” - continua Castelli - “per le partite Iva fino a 65 mila euro per chi ha scelto la flat tax al 15% nel 2019 non produce maggior gettito secondo la relazione tecnica, non è scolpito nella pietra”.

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