Dal ministro dell'Economia, Gualtieri, arrivano smentite e conferme su voci allarmanti giunte nei giorni scorsi in merito a misure da inserire nella nuova Manovra.
Il ministro, ieri in audizione davanti alle commissioni finanze riunite di Camera e Senato sulle linee programmatiche del ministero, ha tenuto a precisare che il Daspo per i commercialisti – sospensione temporanea o definitiva dall’attività in caso di certificazione di falsi crediti tributari – non esiste. Si tratta, ha sostenuto, di una “fake news”.
Dunque, Gualtieri ha smentito sia il Daspo ai commercialisti che misure come “manette agli evasori”; saranno rivisti, invece, gli strumenti esistenti contro le frodi per renderli più efficaci.
Aggiunge che non sono previste tasse sul contante ma si opererà sul fronte degli incentivi ai pagamenti elettronici affiancati ad una riduzione dei costi amministrativi delle transazioni.
Le affermazioni del ministro proseguono: “I commercialisti sono una categoria molto importante, con cui contiamo di avere un rapporto molto proficuo come sulla questione degli ISA. Non considereremo sperimentali e facoltativi gli indici, ma si adotteranno tutte le iniziative per assicurare la loro corretta applicazione”.
Ecco la conferma, quindi, che il governo non ha intenzione di rendere facoltativi gli ISA ma rimane l’apertura ad un confronto per studiare correttivi.
La voce dei commercialisti – Immediato è stato il riscontro della categoria. In un comunicato congiunto dell’8 ottobre 2019, il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, e i sindacati di categoria (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Unagraco, Ungdcec e Unico) ringraziano il Ministro, così come i numerosi esponenti politici di maggioranza e di opposizione che in questi giorni hanno preso una posizione netta contro questa “strampalata e volutamente offensiva idea del Daspo per i commercialisti”.
Nell’incontro tra professionisti e sindacati – dedicato a porre le basi di un’azione congiunta – è emerso “l’intento di lavorare a proposte comuni con spirito unitario. Con questo spirito affronteremo il dialogo con il ministero dell’Economia”.
In merito al rifiuto di considerare facoltativi gli ISA, l’intensione è di lavorare per ridurre al minimo gli enormi disagi che la loro applicazione sta determinando, attraverso proposte concrete e praticabili, come quelle già illustrate nei giorni scorsi al Mef.
Qualche parola anche sullo sciopero appena concluso, che “ha rappresentato un successo sia sul piano dell’adesione dei colleghi, che è stata ampia e partecipata, sia in termini di attenzione da parte degli organi di informazione. Le associazioni promotrici pensano già alle future iniziative da mettere in campo, senza escludere la programmazione di una nuova astensione, considerate le tante criticità che continuano a sussistere”.
I commercialisti ricordano di essere fortemente impegnati sul fronte delle semplificazioni fiscali: oggi 9 ottobre sarà presentato alla Camera un pacchetto di semplificazioni messo a punto da Cndcec e Confindustria.
La legge di Bilancio 2020 conterrà, probabilmente, l’unificazione dell’Imu e della Tasi. La proposta è già presente ed è pronta per essere discussa: si parla di inviare ai cittadini l’F24 già precompilato.
Da tempo ormai si parla di introdurre nei paesi della Ue la tassa sul digitale per le imprese multinazionali – Web tax.
Gualtieri afferma che c’è intesa sul far pagare alle multinazionali le tasse nello Stato in cui operano. In Italia, si cercherà di anticipare gli intenti comunitari e definire i decreti attuativi della tassa.
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