Il quadro di riferimento per la lotta al sommerso, alla luce degli ultimi interventi ufficiali, si rivela tutto sommato più rassicurante di quanto si sarebbe potuto supporre dalle indicazioni trapelate sul finire del 2007. Le novità sulla certificazione di regolarità contributiva, sulle comunicazioni di assunzioni on-line e sui libri obbligatori richiedono sempre, da parte di aziende e professionisti, grande attenzione, ma possono essere vissute con minori preoccupazioni. Le diverse misure contro il lavoro nero hanno, infatti, semplificato gli oneri, ma non hanno portato, finora, ad una definizione puntuale del fenomeno del sommerso, lasciando in una situazione di incertezza sia gli operatori economici sia i soggetti titolari dei controlli.
Con la circolare n. 5/2008, il ministero del Lavoro ha escluso dalla nuova disciplina del rilascio del Durc tutte le situazioni pregresse rispetto al 30 dicembre scorso, per cui, chi avesse impiegato lavoratori in nero fino al 2007, potrà legittimamente pretendere di ottenere la documentazione di regolarità.
Il ministero del Lavoro, con la nota del 27 dicembre scorso, ha confermato che deve ritenersi preclusa la possibilità di accedere alla sanatoria per i lavoratori già emersi su spontanea iniziativa del datore di lavoro o a seguito di accertamenti ispettivi. Dunque, i datori di lavoro che intendono approfittare della sanatoria riaperta dal decreto legge 248/2007, non devono porre in essere gli atti che conducono alla regolarizzazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione dell’istanza prevista dal comma 1192 della legge 296/2006.
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