Locazione Nulla la transazione per aumentare il canone

Pubblicato il 05 aprile 2017

E’ nulla la transazione stipulata in corso di rapporto di locazione (nella specie, commerciale), non avente altro scopo se non quello di consentire al locatore di lucrare un canone ben più alto di quello che gli sarebbe spettato secondo i criteri di cui all’art. 32 Legge n. 392/1978; operazione avente come corrispettivo il timore del conduttore che il locatore potesse procedere in via giudiziale alla liberazione dell’immobile (peraltro, sulla base di una disdetta nulla).

In tal caso, difatti, le parti non hanno voluto un nuovo contratto, ma la prosecuzione di quello esistente, con l’unica differenza costituita, appunto, dall'aumento del canone. Si tratta dunque di una transazione contraria a norma imperativa (cit. art. 32), sia perché finalizzata al raggiungimento di un risultato non consentito, sia perché avente ad oggetto un diritto non disponibile.

E’ quanto enunciato dalla Corte di Cassazione, terza sezione civile, con sentenza n. 8669 del 4 aprile 2017.

 

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