Lo spaccio associato per fatti di lieve entità non porta, automaticamente, alla custodia cautelare

Pubblicato il 23 settembre 2011 Secondo la Corte di Cassazione – sentenza n. 34475 del 22 settembre 2011 – non deve ritenersi automatica l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per i piccoli pusher, anche se tra di loro associati, che siano accusati di fatti di lieve entità. La presunzione di adeguatezza di detta misura cautelare opera, infatti, per le associazioni finalizzate a traffici di rilevanti dimensioni.
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