Linea morbida nel contrasto alle false partite Iva
Pubblicato il 10 gennaio 2013
L’azione di contrasto alle false partite Iva – che, nel rapporto di lavoro, costringono i lavoratori ad aprire una posizione Iva per celare status di collaborazione coordinata e continuativa o di lavoro subordinato, camuffandoli in lavoro autonomo – è, nell’ultima riforma del lavoro, morbida.
Secondo la Legge – articolo 35 del Dpr n. 633/1972 - sono titolari di partita Iva i soli soggetti che intraprendono l’esercizio di un’impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione.
Lo strumento fiscale della partita Iva non è comunque precluso ai soggetti inquadrati, sotto il profilo lavoristico, nell’ambito della collaborazione coordinata e continuativa, anch’essa forma di lavoro autonomo.
E’ rispetto alle prestazioni rese da queste categorie di soggetti che la riforma Fornero introduce la presunzione che la circolare n. 32 del 27 dicembre 2012 - Ministero del Lavoro e delle politiche sociali – commenta.