Licenziamento per giusta causa Quadro di slealtà

Pubblicato il 06 luglio 2016

Un quadro di slealtà, che induce a dubitare seriamente della correttezza dei suoi rapporti futuri con l'azienda, giustifica il recesso del datore di lavoro.

È la Cassazione a ribadirlo.

Il licenziamento per giusta causa è legittimo quando il dipendente viola elementi fiduciari del rapporto di lavoro:

Per questo motivo la Cassazione, sentenza n. 13676 del 5 luglio 2016, chiamata a pronunciarsi sul ricorso del licenziato e rilevata la correttezza del giudizio dei giudici della Corte d'appello Sarda, ribadisce la sussistenza del carattere di grave negazione degli elementi essenziali del rapporto di lavoro e, in particolare, dell'elemento fiduciario.

Il dipendente, nella specie, durante il periodo di malattia (conseguente ad operazioni chirurgiche per discopatie e a lombalgie) assumeva una condotta molto imprudente per la propria salute: ripreso da telecamere dell'azienda sollevava da solo 3 bombole di gas da 30 chilogrammi e una quarta da 40 chili, con l’aiuto di un collega.

È stato rispettato il criterio di proporzionalità tra tali fatti e l'azione inflitta

Ogni condotta che, per la sua gravità, possa scuotere la fiducia del datore di lavoro e far ritenere la continuazione del rapporto pregiudizievole agli scopi aziendali, essendo determinante, in tal senso, la potenziale influenza del comportamento del lavoratore, è suscettibile, per le concrete modalità e il contesto di riferimento, di porre in dubbio la futura correttezza dell'adempimento, denotando scarsa inclinazione dell'attuazione degli obblighi in conformità a diligenza, buona fede e correttezza.

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