Laddove la lettera di avvio della procedura di mobilità non contenga espressamente le ragioni che hanno dato inizio al licenziamento collettivo (L. n. 223/1991), la riduzione della platea dei lavoratori non è legittima. La comunicazione, infatti, ha la funzione principale di garantire la trasparenza del confronto con le organizzazioni sindacali destinatarie della comunicazione stessa. In assenza di detto confronto, l’iter seguito dal datore di lavoro può definirsi illegittimo.
A stabilirlo sono i giudici della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24882 del 4 ottobre 2019.
Le imprese che intendano avviare la procedura per la dichiarazione di mobilità sono tenute a darne comunicazione preventiva per iscritto alle rappresentanze sindacali aziendali (RSA), nonché alle rispettive associazioni di categoria.
La comunicazione deve contenere indicazione:
Al riguardo, la Suprema Corte afferma che la legittimità della riduzione della platea dei lavoratori da licenziare richiede che le ragioni fondanti tale scelta siano rappresentate nella lettera di avvio della procedura di mobilità. La soluzione prospettata dagli ermellini assolve a un duplice obiettivo:
Nell’ambito dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare, i giudici di legittimità affermano che bisogna necessariamente comparare il complessivo bagaglio di esperienza e conoscenza del lavoratore onde verificare la effettiva sussistenza di professionalità omogenee da mettere a confronto. La relativa esclusione non può, pertanto, come avvenuto nel caso di specie, essere ancorata, peraltro solo tendenzialmente, all'esclusivo riferimento ai compiti svolti in concreto dal lavoratore, occorrendo una più complessiva valutazione della sua professionalità che tenga conto delle esperienze pregresse, della formazione, del bagaglio di conoscenze acquisito.
In altri termini, è la fungibilità professionale tra i lavoratori che comporta la loro comparabilità e non la mansione da ultimo concretamente espletata che viene liberamente assegnata dal datore di lavoro.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".