Licenziamento collettivo illegittimo se tarda la comunicazione ai sindacati

Pubblicato il 15 maggio 2017

Non può essere prevista alcuna deroga all’obbligo, in caso di licenziamento collettivo per cessazione dell' attività aziendale, di effettuare la comunicazione riguardante i criteri di scelta dei lavoratori che vengono licenziati entro il termine di 7 giorni come previsto dall’articolo 4, comma 9, della L. n. 223/1991 (modificato dall’articolo 1, comma 44, della L. n. 92/2012).

La precisazione arriva dalla Corte di cassazione con sentenza n. 11404/2017.

Anche se vi è azzeramento di tutto l’organico il termine di 7 giorni è vincolante

In discussione è il ricorso presentato da un dipendente di un’azienda che aveva effettuato un licenziamento collettivo ed aveva proceduto ad inviare la comunicazione finale, con la quale si indicano i criteri di scelta dei lavoratori licenziati, oltre due mesi dopo la comunicazione dei licenziamenti ai lavoratori coinvolti.

Sul punto l’azienda chiamata in causa si è difesa sostenendo che il licenziamento collettivo era dovuto alla chiusura totale dell’azienda, azzerando tutto l’organico, e quindi si era ritenuto che il termine di 7 giorni non fosse vincolante in quanto i criteri di scelta non rilevavano essendosi proceduto a licenziare tutto il personale.

La Corte ricorda che l’obbligo di comunicazione dei motivi della scelta esplica la funzione di permettere il controllo sindacale sulla effettività della scelta medesima, al fine di evitare elusioni della norma.

Anzi, la Corte costituzionale ha affermato che anche il caso di cessazione dell’attività aziendale deve essere ricompresa nella procedura in discorso dato che la normativa è diretta a limitare le conseguenze della crisi.

Di conseguenza la procedura indicata deve ritenersi connotata da rigidità e la violazione del rispetto dei 7 giorni come termine per la comunicazione dei criteri di scelta determina l’inefficacia del licenziamento.

 

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Processo civile: il correttivo alla Riforma Cartabia entra in vigore

25/11/2024

Testo unico rinnovabili 2024: novità e semplificazioni per l’energia verde in Italia

25/11/2024

Misura Marchi +2024, un giorno per la domanda

25/11/2024

Buoni pasto: tetto del 5% alle commissioni a carico degli esercenti

25/11/2024

Diritto di critica nell'ambito del rapporto di lavoro: entro quali limiti?

25/11/2024

Decreto flussi: alle Corti d'appello la convalida di trattenimento dei migranti

25/11/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy