Licenziabile il dipendente per appropriazione indebita anche di somme esigue

Pubblicato il 18 agosto 2012 Anche l’appropriazione indebita di una modestissima somma di denaro da parte di un dipendente ai danni del datore di lavoro può essere motivo di licenziamento per giusta causa.

A confermarlo i giudici della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14551 del 17 agosto 2012.

Convalidando la decisione presa dalla Corte di Appello di Roma, la Corte afferma la legittimità del licenziamento di un portiere di un albergo, che aveva intascato i 30 euro sborsati da un cliente per noleggiare una cassetta di sicurezza senza versarli nelle casse aziendali.

Ciò che viene sottolineato nella pronuncia è che il dipendente, a seguito dell’accaduto, ha procurato un danno d’immagine alla struttura alberghiera tale da minare irreversibilmente il rapporto fiduciario con l’azienda. A nulla, infatti, sono valse le difese del lavoratore che aveva contestato la proporzionalità tra il suo comportamento e la sanzione del licenziamento.

È, comunque, da osservare che il richiamo al danno d’immagine, seppure importante, non deve mettere in secondo piano il vero motivo della giusta causa del licenziamento: l’appropriazione indebita.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

CCNL Servizi assistenziali Uneba - Ipotesi di accordo del 20/12/2024

10/01/2025

Ccnl Servizi assistenziali. Rinnovo

10/01/2025

Spese di assistenza interamente deducibili per il disabile grave

10/01/2025

Giornalisti parasubordinati, DasmOnline a regime dal 17 gennaio

10/01/2025

Lavoro agile o smart working

10/01/2025

Rateazione dei debiti per premi ed accessori non iscritti a ruolo

10/01/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy