Liberalizzazioni: il CdM approva
Pubblicato il 21 gennaio 2012
È composto da 44 articoli che mirano a liberare da molti vincoli vari settori dell’economia. Il decreto liberalizzazioni interviene su molteplici ambiti, per alcuni dei quali si è attirato l’ira dei diretti interessati, tassisti e professionisti in testa. Con
comunicato stampa n. 11 del 20 gennaio 2012 la Presidenza del Consiglio dei Ministri annuncia l’ok. Il decreto sarà presto in “Gazzetta”.
Le principali disposizioni sono: l’abolizione delle tariffe professionali, l'aumento di 500 notai (ai quali è assicurata la cadenza regolare di concorsi), l'aumento del numero (contingentato) di farmacie, la costituzione di un Tribunale ad hoc che offrirà una corsia preferenziale per i processi delle imprese. Meno polemiche hanno suscitato le misure sui conti correnti bancari a costo zero per quelli imposti dalla legge e la trasparenza sulle polizze Rc auto. All'articolo 1 è affidato il compito di liberare l’iniziativa imprenditoriale da “lacci e lacciuoli”: entro quest’anno alcuni regolamenti del Governo indicheranno le attività che vedranno abrogate le norme sui limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso.
Importanti passi con la messa a disposizione di 6 miliardi, sono fatti dal Governo per arginare la piaga dei ritardi dei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione: è facoltà del creditore (impresa) richiedere le somme spettanti in forma titoli di Stato.
Per i giovani arriva la Srl semplificata. Ma, forse per errore, nel campo professionale non c’è più il rimando della Manovra d’agosto ad un equo compenso al praticante.
Per quanto riguarda i professionisti è da segnalare che è stabilita la possibilità di recesso per giusta causa, ad esempio la mancanza di fiducia del cliente. In tal caso, l'uscita unilaterale di un contraente rimetterà in discussione il calcolo dei corrispettivi pattuiti.