Una nuova definizione di cittadino Ue legalmente stabilito per evitare la procedura d’infrazione aperta dalla Commissione europea sul riconoscimento delle qualifiche professionali. E’ il tentativo che emerge dall’approvazione al Senato della Legge europea 2018, che ora è all’esame della Camera dei deputati.
Per dare attuazione alle linee guida della Commissione europea relative alla direttiva 2005/36/Ce sulle qualifiche professionali, sarà modificato il Dlgs 206/2007, viste le differenze con quanto stabilito dalla CE.
Ora è stato disposto che va considerato legalmente stabilito, come lavoratore autonomo o dipendente, il cittadino Ue che soddisfa tutti i requisiti per l’esercizio di una professione in detto Stato e non è oggetto di alcun divieto, neppure temporaneo, all’esercizio della professione. Nella versione non accolta dalla Ue era legalmente stabilito colui che risiede in uno Stato membro nel momento in cui ha ottenuto il riconoscimento della qualifica professionale. Ma il richiamo alla “residenza” non è presente nelle direttive Ue in materia; pertanto è sorta la richiesta di modifica.
E’ stata resa più semplice la procedura di rilascio della tessera professionale europea, dove si prevede che sia una sola autorità – ovvero la stessa abilitata al riconoscimento della qualifica professionale - a rilasciare tutti i certificati necessari per arrivare a detenere la tessera. In questo modo, non si dovrà girovagare tra più uffici per ottenere i documenti necessari.
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