Legge di bilancio 2018 Emendamento sulle pensioni

Pubblicato il 24 novembre 2017

Il risultato del vertice tra Governo e organizzazioni sindacali del 21 novembre si è tradotto in un “pacchetto lavoro” (articolato in 12 punti), che il Governo ha presentato in Senato come emendamento alla Legge di bilancio 2018.

Dalla relazione tecnica all’emendamento emerge che i punti fondamentali del nuovo pacchetto pensioni si snodano tra: la conferma dell'adeguamento demografico, che porterà la soglia anagrafica per andare in pensione a 67 anni nel 2019 e l'ampliamento della platea dei lavoratori esclusi dall'adeguamento automatico.

In base al nuovo emendamento, nel 2019 saranno esonerati dall’aumento dell’età pensionabile a 67 anni circa 14.600 persone impegnate in 15 categorie di lavori considerati gravosi, così come individuate dal Governo. Tale cifra è destinata a salire a quota 20.200 nel 2023.

La platea dei lavoratori oggi già esclusi dall’aumento automatico dell’età pensionabile a 67 anni, si è ampliata di altre 4 categorie, che vanno ad aggiungersi alle 11 già riconosciute. Si tratta degli operai siderurgici, dei braccianti agricoli, dei lavoratori marittimi e pescatori, con l'inserimento tra gli operati siderurgici anche dei lavoratori siderurgici di prima fusione, per ricomprendere anche i lavoratori Ilva.

Resta, inoltre, in vita la promessa di valutare un restyling del meccanismo di calcolo dell'adeguamento alla speranza di vita, così da tener in maggior conto i cali della stessa, come del resto è stato già fatto nel 2015: la situazione potrebbe riverificarsi nel 2017 con il riallungamento dello scatto da biennale a triennale.

Resta, invece, ancora escluso l’allargamento della platea dell’Ape sociale, per la quale è previsto un correttivo ad hoc durante il passaggio del Ddl di bilancio alla Camera, una volta ufficializzati i dati definitivi dell’anticipo pensionistico nel 2017.

Bonus bebè

Raggiunta anche l'intesa nella maggioranza sul rifinanziamento del bonus bebè. L'agevolazione, in scadenza nel 2017, infatti è stata rifinanziata per tre anni visto il notevole successo dell'intervento come incentivo alla natalità e come un importante segnale alle famiglie.

Il bonus è formulato come un assegno annuale, che è corrisposto ogni mese fino al terzo anno di vita del bambino o di ingresso nella famiglia adottiva, e che spetta alle famiglie con un Isee non superiore a 25.000 euro.

La proroga del bonus bebè sarà “coperta” con 85 milioni nel 2018 e 100 milioni all’anno nel 2019-2020.

Misure a favore delle donne

L'intenzione è quella di un allargamento dei requisiti agevolati di accesso alle prestazioni “per le lavoratrici con figli, al fine di avviare il processo di superamento della disparità di genere e dare primo riconoscimento al valore sociale del lavoro di cura e di maternità svolto dalle donne”.

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