Entrerà in vigore dal 2019 e non dal 2018 la web tax.
Lo spostamento di un anno dell’introduzione dell’imposta digitale è contenuta nella riformulazione dell’emendamento alla legge di bilancio 2018 presentata da Massimo Mucchetti in commissione Bilancio del Senato ed è stato fatto per allargare il novero dei soggetti obbligati al pagamento del 6% sulle prestazioni di servizi digitali.
Infatti viene previsto di applicare la tassa non solo sul business to business ma anche al business to consumer. Spetterà al Mef provvedere con apposito decreto, entro il 30 aprile 2018, a definire le singole prestazioni di servizi soggette all’imposta.
Inoltre, l’emendamento stabilisce che non siano le imprese a fungere da sostituti d'imposta bensì gli intermediari finanziari, in prima persona le banche. Tutto questo significa che occorre più tempo per dare avvio alla web tax.
L’applicazione della web tax dal 2019 comporta una perdita di risorse che erano state conteggiate per il 2018 e sulle quali si contava per aprire a nuovi servizi da offrire ai cittadini.
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