Secondo il Tribunale civile di Prato - sentenza del 2 dicembre scorso – rischia l'addebito di separazione il coniuge che imponga all'altro le sue deviazioni sessuali, che si rifiuti in modo persistente di intrattenere rapporti affettivi e sessuali con l'altro, e che utilizzi nei suoi confronti espressioni spiccatamente volgari. Nel caso esaminato, i giudici di Prato hanno ritenuto corretto addebitare la separazione al coniuge che aveva costretto la moglie a reiterati scambi di coppia sotto il ricatto di lasciarla se avesse interrotto dette pratiche sessuali. Nella sentenza è precisato che, col suo comportamento, il marito avrebbe violato i doveri nascenti sia dal matrimonio che dalle comuni regole di rispetto dell'altrui persona.
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