Le ragioni estetiche del diniego devono essere adeguatamente individuate
Pubblicato il 28 giugno 2010
Con decisione n. 1834 dello scorso 20 aprile 2010, il Tribunale amministrativo per la Liguria ha accolto il ricorso presentato da una donna che chiedeva l'annullamento di un provvedimento del Comune di Rapallo di diniego della sanatoria relativa ad una tettoia di sua proprietà.
L'Ente comunale aveva motivato il proprio atto alla luce di considerazioni puramente estetiche ritenendo, in particolare, che “gli elementi installati presentano una soluzione tipologica e costruttiva errata, priva di qualsiasi rapporto con l’edificio principale sia nella scelta dei materiali, che nella tipologia dei serramenti e delle aperture”.
Secondo i giudici regionali, tuttavia, il detto provvedimento difettava di motivazione. Ed infatti – si legge nel testo della decisione - “la normativa estetica costituisce, ex articolo 4 Decreto del Presidente della Repubblica n. 380/2001, un contenuto obbligatorio del regolamento edilizio”. Ne deriva – spiega il Tar - “che un giudizio estetico negativo può aversi solo con riferimento ad aspetti (attinenti, per esempio, all’uso di particolari materiali e/o colori) previsti e disciplinati dalla normativa edilizia, paesaggistica, etc., aspetti che debbono pertanto essere adeguatamente individuati in sede motivazionale mediante il richiamo alle pertinenti disposizioni”.