Pronto l’emendamento al “Decreto Riaperture” per consentire alle aziende di poter utilizzare il lavoro agile, con modalità semplificate, fino alla fine di quest’anno. Dunque, per poter instaurare un rapporto lavorativo a distanza, ossia in smart working, basta un atto unilaterale senza accordi individuali.
Dunque, la normativa sul lavoro agile emergenziale sarà prorogata al 31 dicembre 2021 anche per il settore privato, che si allinea così alla Pubblica Amministrazione.
Come appena specificato, per poter avviare un rapporto in smart working, è sufficiente che il datore di lavoro avvii un atto unilaterale, senza cioè dover sottoscrivere un accordo individuale, come invece previsto dalla legge ordinaria, la L. n. 81/2017.
Si ricorda, che le modalità semplificate sono state prorogate da fine aprile fino al 31 luglio 2021 proprio dal “Decreto Riaperture”.
In Parlamento l’esecutivo si era impegnato espressamente ad allungare il termine almeno fino al 30 settembre 2021, comunque dopo l’estate. Adesso, con l’emendamento del ministero del Lavoro, si sposta la lancetta avanti di altri tre mesi, fino cioè a fine anno.
La proroga al 31 dicembre ha l’effetto anche di avvicinare le regole tra privato e pubblico. Nella PA, infatti, è stato il decreto legge “proroghe” di fine aprile a consentire alle Amministrazioni Pubbliche di poter continuare a ricorre alle modalità semplificate sullo smart working fino alla definizione della disciplina del lavoro agile nei contratti collettivi e comunque non oltre il 31 dicembre, appunto.
A regime, cioè da inizio 2022, nella PA, le nuove regole confermano l’obbligo per le amministrazioni di adottare i Pola (i “Piani organizzativi del lavoro agile”) entro il 31 gennaio di ogni anno, riducendo però dal 60% al 15%, per le attività che possono essere svolte in modalità agile, la quota minima dei dipendenti che potrà avvalersi dello smart working.
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